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Ce la sentiamo di afferrare la palla?

  • Writer: Carlo Colombo
    Carlo Colombo
  • Mar 14, 2021
  • 2 min read

Updated: Mar 23, 2021

Immaginiamo di giocare a pallacanestro e di chiederci: “Abbiamo mai pensato che, quando passiamo la palla al nostro compagno, trasmettiamo anche una parte di noi?”. Il desiderio di vincere, la fatica che ci sentiamo addosso, la nostra energia personale, la fiducia nell’altro. Se prendiamo contatto con queste emozioni, possiamo correggere il nostro tiro. Passaggio dopo passaggio, la palla può essere caricata di nuova determinazione e arrivare a segno.

Pensiamo ai grandi del basket. Cosa li spinge a passare la palla proprio in quel modo? Cosa vogliono comunicare di sé agli altri?

La palla è strumento e metafora della comunicazione. Ci sono giocatori che sanno comunicare al momento giusto, sanno fare il passaggio nell’istante migliore, senza esitazioni, esprimono in un gesto velocissimo i propri intenti, i propri bisogni.

E quando riceviamo? Se non afferriamo la palla, a quale livello non siamo pronti a ricevere il messaggio del nostro compagno?


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Ci sono passaggi che attraversano tutto il campo: il contropiede a volte riesce in uno solo, a volte si arriva a tre. Comunicare a queste velocità richiede impegno, attenzione. Il passaggio è imprevedibile, ciascun giocatore deve essere disposto a ricevere in qualsiasi parte del campo. I compagni di squadra devono entrare in sintonia l’uno con l’altro. Occorre andare a canestro il più velocemente e nel minor numero di passaggi possibile: se si arriva a quattro, qualcosa non ha funzionato. Qualcuno “ha parlato troppo”, qualcuno si è nascosto, qualcuno si è messo da parte. Quante cose accadono in un’azione sola!

Il passaggio allora non è solo un fatto tecnico. In realtà, per arrivare ad un passaggio vincente non si può trascurare la qualità della comunicazione individuale e di squadra. Molti passaggi mostrano, invece, che il giocatore è confuso, non sa cosa fare, o è abituato a lasciare che sia qualcun altro a decidere.

Accade la stessa cosa nella vita, quando non vogliamo prenderci le nostre responsabilità. Il campo da gioco è, dunque, un teatro dove possiamo osservare tutti i valori dell’essere umano. Un passaggio è un valore: è il bisogno di entrare in relazione con l’altro. Il passaggio è solo uno strumento: siamo noi i veri protagonisti. Non dimentichiamolo mai, andiamo incontro alla palla e afferriamola!

 
 
 

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